Danzare la primavera

“E’ primavera. Con un’energia che proviene dal loro cuore, le gemme si schiudono. All’inizio timidamente, poi esplodono e dispiegano le loro membrane con forza. (…) C’è una sorgente che zampilla inesauribile, l’energia scorre libera, è un’abbondanza che viene dall’intimo e che si condivide con gli altri”

(V.Karche, I 12 insegnamenti degli alberi)


La primavera è una stagione che di per sé invita al movimento e alla danza ed è facile intuirne il motivo. Basta attraversare un parco per lasciarsi avvolgere dall’energia del risveglio e godere attraverso tutti i sensi delle sorprese che la natura regala in questa stagione. L’energia primaverile è uno slancio vitale che invita a muoversi, fare, creare, donare, darsi agli altri.

“I tre mesi della primavera sono chiamati zampillare e spiegare” recita un testo classico della medicina tradizionale cinese, che invita a conformarsi ai soffi della stagione del risveglio attraverso parole che richiamano movimento e libertà (“lunghi passi, capelli sciolti, il corpo in libertà”) e un comportamento sociale, anch’esso in armonia con ogni aspetto della vita, più propenso a dare piuttosto che a togliere.

Non solo tutto ciò che osserviamo in natura ma anche ogni testo scritto ispirato da questo periodo dell’anno, sia esso in prosa o in forma poetica, descrive immagini di grande movimento e trasformazione, offrendo così parole chiave come stimoli da danzare (come nel testo su citato). Lo schiudersi delle gemme è un invito a un movimento di apertura, di spiegamento, di distensione che nasce da un impulso interno verso l’esterno. Il corpo si apre, si allunga, si distende, attraverso un’attivazione, un risveglio muscolare supportato da uno slancio vitale che non si risparmia. Non a caso, nella medicina cinese proprio i muscoli sono la parte del corpo collegata al movimento Legno che è associato alla primavera.

Il corpo primaverile si esprime in una danza che alterna movimenti lenti e momenti di esplosioni improvvise, attraverso cambi di velocità e modulazioni. Prende il sopravvento la forza in un atteggiamento di apertura rispetto allo spazio e agli altri, i muscoli si attivano fino all’estremo in un gioco nel quale poter spingere e tirare, alla ricerca di un equilibrio condiviso che va ricercato oltre il proprio corpo.

“I fiori sono improvvisamente ovunque (…) e gli uccelli si lanciano in volo esultanti descrivendo graziosi archi attraverso il tiepido azzurro”. Questa immagine di Hermann Hesse, in un testo che descrive l’impossibilità di assistere al miracolo della rinascita primaverile a causa della sua esplosione improvvisa, mi ricorda ciò che ho modo di osservare in questi giorni a scuola: i bambini sono mossi da un’energia rinnovata, rigogliosi si lanciano come uccelli nello spazio attraverso salti, corse in cerchio e grida (anch’esse non a caso associate al movimento Legno). Proviamo allora a imitare i bambini, a includere la voce nel movimento come inseparabile compagna del corpo: giochiamo ad abbinare gesti e movimento alla voce, per aprire gradualmente un varco nell’imbarazzo e trasformarlo in spensierato divertimento, improvvisando suoni forti o sussurrati, lunghi o brevi, acuti o gravi. Lo slancio vitale dell’energia primaverile invita a non tirarsi indietro ma a buttarsi nell’esperienza senza pensarci troppo.

Nella danzaterapia ogni stimolo – che siano parole, immagini mentali, l’uso di materiali o l’ascolto di brani musicali – aiuta le persone ad arricchire il proprio vocabolario di movimento, permettendo così di esprimersi attraverso il corpo e dare forma al proprio sentire. Il linguaggio della danza, non qui intesa come disciplina ma come risorsa espressiva di benessere personale, si amplia attraverso l’esperienza, il confronto, il gioco, l’ascolto, la fiducia. Nell’esercizio del contatto si manifestano confini e resistenze, aprendo così la porta della consapevolezza di sé e dell’altro.

Per chi desidera iniziare a scoprire la propria danza, la primavera è una maestra entusiasta che con creatività, in un accogliente spazio di condivisione e bellezza, accompagna alla scoperta delle proprie possibilità espressive.


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