La "danzaterapia in pillole" è stato il mio modo di stare vicino alle persone durante il lockdown. Di continuare a fare ciò che amo. Mi ha permesso di danzare tematiche personali ma comuni e di invitare altri a farlo, o anche solo ad aprirsi alla musica in modo nuovo.
Qualcuno mi ha raccontato che ascoltava le musiche da me suggerite tutte le sere, mentre preparava la cena per la sua famiglia. Anche questa è una danza.
Il desiderio iniziale, che tutto tornasse presto come prima, nel frattempo si era trasformato in desiderio di grande cambiamento.
Tanti di noi ora stanno vivendo un momento di caos interiore. Tra la paura di perdere ciò che era "prima" e la voglia di prendersi cura del proprio tempo in modo diverso, facendo i conti con un incubo che è tutt'altro che finito.
Trovare il modo di stare in questo caos è faticoso. E, a differenza di tante persone che in questo momento sembrano avere rimedi per tutti, io di risposte non ne ho ma posso condividere risorse accessibili a tutti.
Una di queste è la natura, di cui siamo parte, maestra del cambiamento.
Rechiamoci in un ambiente naturale, possibilmente privo di voci umane: una spiaggia, un bosco, un torrente, in cima a una montagna. Chiudiamo gli occhi e limitiamoci ad ascoltare. Poi, con occhi, bene aperti assaporiamo il paesaggio, prima nell'insieme, poi in cerca di particolari.
Lasciamo che tutti i sensi trovino vitalità nella natura, anche attraverso il tatto.
Respiriamo.
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