Il mio ritorno al musical - per me inteso come unione di teatro e danza (il canto, con rammarico, è rimasto sotto la doccia) - è stato come un ritorno ad Itaca, arricchita dalle esperienze fatte negli anni e soprattutto alleggerita del fardello della danza intesa come competizione ma desiderosa di far ballare la gente, quanta più possibile, a qualsiasi età.
Con questa idea della danza alla portata di tutti, nel 2010, ho iniziato a proporre delle lezioni sporadiche di musical, il venerdì sera, ogni volta dedicate a una diversa commedia musicale, che potessero coinvolgere chiunque lo desiderasse, senza alcun requisito, con la proposta di montare una coreografia semplice ma di effetto, non tanto incentrata su movimenti di danza, quanto sulla possibilità di esprimersi attraverso di essi, da un punto di vista più teatrale, con ironia e leggerezza.

Ho ballato sulle note dei più famosi musical con persone di tutte le età, quasi tutte di sesso femminile (accidenti ai pregiudizi culturali!), con coppie, con mamme insieme alle figlie, compresa la mia, che oggi posso rivedere crescere attraverso le foto scattate nelle varie serate danzanti. Persone che hanno scoperto la danza per la prima volta o l'hanno incontrata di nuovo, dopo tanto tempo. Persone che hanno saputo superare il timore di non essere capaci, in favore della possibilità di mettersi in gioco e di tornare bambini, condividendo gioia e divertimento, pur muovendo la gamba destra invece della sinistra, o faticando a memorizzare i passi.
Ciò che ogni volta si rinnova, attraverso la musica, la danza, il gioco, gli sguardi, è la condivisione delle proprie emozioni del momento, con la spensieratezza del "qui e ora", che ci riporta a quando da bambini giocavamo in cortile (cit.) o cantavamo con la spazzola come microfono davanti allo specchio (cit.). Una condivisione che quest'anno si è sviluppata nel desiderio dei partecipanti di concludere la serata insieme, con un bicchiere di vino e qualcosa da mangiare. L'iniziativa è nata da chi viene da più tempo e accoglie i "nuovi" offrendo loro un pic-nic a tema con la serata proposta. E' un momento conviviale piacevole che, dopo l'adrenalina delle danze, rilassa e riaccompagna alla quotidianità con naturalezza.
Al termine di ogni incontro mi sento felice e realizzata, perché rinnovo la convinzione che, nonostante le difficoltà che il mio lavoro comporta, nella vita non avrei voluto fare nient'altro che danzare, con chiunque avesse avuto voglia di farlo.
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