28 nov 2016

BIOMECCANICA DEL CAMMINARE E LA PERDITA DELLE BRACCIA

Avendo ricominciato quest'anno ad insegnare tap dance (o tip tap come lo chiamiamo in Italia) ad un gruppo di persone adulte, mi ritrovo spesso a parlare di spostamento di peso del corpo da una gamba all'altra e a riflettere insieme a loro su come le braccia, non solo in sala danza ma in generale, in qualsiasi dinamica di movimento, abbiano perso il loro ruolo naturale nella ricerca dell'equilibrio corporeo.

Camminare è un movimento complesso che automatizziamo da soli, in un'età in cui il movimento non viene analizzato né pensato o spiegato ma scoperto attraverso l'esperienza. Esso coinvolge tutto il corpo in una incredibile collaborazione, in cui ogni parte dà il suo contributo.

Cito spesso la storiella del millepiedi che non riesce più a camminare il giorno in cui gli chiedono come faccia a coordinare tutte le zampine. Se dovessimo pensare, ogni volta che facciamo un passo avanti, a bilanciarci attraverso la spalla-braccio opposto, faremmo anche noi la stessa fine.

Eppure, se cerchiamo armonia corporea attraverso la danza, dobbiamo tornare a pensarci, perché il tempo, le abitudini, la sedentarietà, ci hanno abituati a nuovi equilibri. Per tornare ai movimenti naturali è necessario passare attraverso una ri-educazione che necessita consapevolezza prima di diventare automatica.

Soffermandoci ad osservare le persone che camminano per strada, per esempio, possiamo notare che la naturale opposizione gamba-braccio scompare dietro a busti irrigiditi da mani occupate a tenere in mano cellulari, borse e sacchetti.

Le braccia perdono il loro ruolo bilanciante in favore di "ganci portaoggetti" attaccati al busto, e quando sono libere, preferiamo immobilizzarle infilando le mani in tasca, per non sentirle di troppo.
D'altra parte l'inutilità delle braccia risulta molto chiara anche in questa immagine che spiega perfettamente la biomeccanica del camminare, nella quale le braccia sono addirittura... sparite!

Personalmente ritengo che, se un tempo alcune dinamiche di movimento erano scontate, oggi sia necessario lavorare su movimenti di base - rotolare, gattonare, camminare - non soltanto con i bambini, che sempre prima, rispetto ad un tempo, rischiano di perdere, ma anche con gli adulti, affinché ritrovino, attraverso i propri movimenti, l'armonia del proprio corpo.

Poiché il metodo migliore per imparare è divertendosi, concludo proponendo una camminata "famosa", quella di John Travolta nel finale del film "Staying Alive". Provare ad imitarlo, lasciandosi coinvolgere dalla mitica canzone dei Bee Gees, potrebbe essere un modo leggero per riscoprire il coinvolgimento di tutto il corpo nel camminare.

"Sai dove vado adesso? A farmi il mondo!"

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